TRAnspersonal ART
Accogliere la dimensione archetipica e spirituale genera un campo dove germoglia un’arte che esprime il superamento dei confini della storia personale, un'arte che manifesta la dimensione più sacra e universale dell’esistenza.
Chi siamo
Un cerchio di persone mosse dal desiderio di dar vita a uno spazio e un tempo aperto a chi riconosce nell’Arte il luogo talvolta privilegiato dalle manifestazioni dello Spirito.
Eventi, mostre, convegni, tavole rotonde e tanto altro, diventano in ArteiKos l’occasione per coloro che scelgono la via della creatività e della condivisione come modo per render visibile l’invisibile, come modo per dar voce al movimento di arte e cultura “transpersonale”.
Eventi
_______________________________________________________________________ ARTE COME RI-VELARSI DELL'ARCHETIPO
Milano 8-13 Giugno
Simona Banino ha detto:
Gli archetipi, secondo la psicologia junghiana, rappresentano contenuti dell'inconscio collettivo, che attraverso una presa di coscienza, si trasformano in immagini archetipiche,connotate culturalmente. Le diverse forme d'arte possono essere considerate modi attraverso cui l'uomo cerca di rendere manifesto ciò che non lo è, per andare oltre ogni ragionevolezza ed entrare in uno spazio "di confine", ove la dimensione terrena diviene veicolo di spiritualità e le emozioni trovano un varco per emergere senza i filtri della mente. Questa mostra può essere considerata un'occasione sia per risvegliare moti dell'anima troppo spesso celati, sia per entrare in relazione con uno spazio più ampio, che si espande oltre la sfera individuale, promuovendo una cultura della condivisione anzichè della separazione, in cui gli opposti si incontrano nel cuore.
RICORDANDO alcuni momenti vissuti insieme
Arrivederci
Perchè lo porti via....
Era così bello quì in galleria.
Ma piccola! E' arrivato il momento di lasciarlo andare, ma solo perchè Domenico possa farne uno nuovo e ancor più bello per la prossima festa, per il nostro prossimo gioco.
Progetto Ai.Bi. "Bambini Stregone"
Partecipando alle iniziative dell'Evento, hai contribuito alla raccolta fondi pensata per i progetti "Ai.Bi." a sostegno dei "Bambini Stregone" perseguitati in Congo (www.aibi.it)
Cerchio Artisti
Silvio Siciliano
Venere Chillemi
Francesco Magoni
Claudia Castiglioni
Giovanna Beneduce
Pino del Prete
Pier Luigi Lattuada
Maria Antonietta Toninelli
Manuela Carretta
Regina Letter
Margherita Lacqua (Arkaura)
Maria Elena De Maio
Magda Giannino
Giovanni Bassoli (Opossum di Damanhur)
Apesoja di Damanhur
Pangolino di Damnahur
Luisella Carretta
Luisa Poli
Raffaele Russo
Domenico Pafumi
Walter Gioia
Paola Paramatti
Veronica Melone
Paolo Raimondi
Daniele Delfino
Carlo Faiello
Silvia Agosti
La VERA Arte è senza scopo, senza intenzione
SATORI è l’Intuizione, è un “oltre” i confini dell’Io
" ZEN è la “coscienza quotidiana”, come l’ha definito Matzu (709-788, maestro zen).
Questa coscienza quotidiana non è altro che “dormire quando si è stanchi, mangiare quando si ha fame”.
Non appena noi consideriamo, riflettiamo e formiamo concetti, l’inconsapevolezza originaria va perduta e sorge un pensiero. Non mangiamo più quando mangiamo, non dormiamo più quando dormiamo. La freccia è scoccata, ma non vola diritta al bersaglio, e anche il bersaglio non è là dove deve stare.
L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa.
Dobbiamo ridiventare come bambini attraverso lunghi anni di esercizio nell’arte di dimenticare se stessi. Quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti, è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde.
Quando l’uomo ha raggiunto questo grado di sviluppo spirituale è un “maestro Zen” della Vita: le sue mani e i suoi piedi sono i pennelli, e il mondo intero è la tela su cui dipingere la sua vita. Tale quadro si chiama “storia” ".
(liberamente tratto da Lo Zen e il tiro con l’arco, Eugen Herrigel)
(CRì)
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